Il sacro, grande disperso della modernità.
Mi sono domandato, nei giorni che hanno preceduto la Pasqua, perché mi senta così vicino a chi ancora pratica i riti popolari della Settimana Santa
Mi sono domandato, nei giorni che hanno preceduto la Pasqua, perché mi senta così vicino a chi ancora pratica i riti popolari della Settimana Santa
Nubi avvolgono le cime dei monti. Formazioni basse, plumbee, compatte. Un’ombra livida invade ogni anfratto. L’effetto è drammatico. Il cielo mette in scena il dolore.
Sono Pietra Cappa, Regina d’Aspromonte. Così mi chiamano. Ma a me l’appellativo non piace: di re e regine ne ho conosciuti tanti, troppi, nella mia
Riunione redazionale, in un ufficio di una grande città del Nord, molti anni fa. Si deve decidere come inserire le montagne del Sud Italia in
Il vecchio pino sonnecchia nella neve. Il tronco strinato dal ghiaccio, la galaverna sui rami e sulle fronde. Sta sognando. Sogna di essere un
Sediamo al tavolo della cucina, a Camuti di Ciminà. Di ritorno dal cammino domenicale. Quaggiù, offrire riparo agli erranti è consuetudine antica. Lo comprese bene
Risalendo in autostrada la Valle del Savuto, il mondo è immerso nel buio. Oltre l’orlo dell’altopiano, il Lago Cecita, di solito splendente, ha il viso
Gelida domenica della prima metà di gennaio. Aspromonte d’Oriente, dall’alto di M. Perre. Quinte dopo quinte, creste dopo creste, gole dopo gole. Sino allo Ionio
Alcuni anni fa, creai per me ed i miei sodali di cammino la “Compagnia degli Erranti”, emanazione dell’“Ordine Pedestre dei Camminatori Erranti”, che, a sua
S’affretta, l’acqua, fra le pietre. Come umore che cola dall’utero della valle. Tintinnio di cristalli. Trasparenze di smeraldi e rubini. Un manto color porpora ricopre
© 2024 – Francesco Bevilacqua – Vietata la riproduzione di foto e testi – Tutti i diritti riservati