Cattivi maestri e guide spirituali

L’ipocrita inondazione mediatica che sta dietro l’elezione del nuovo papa mi preoccupa. Spaccare il capello in quattro, da parte di opinionisti di ogni tipo, sulla biografia di Prevost, sulle opinioni espresse in passato, sulle cose dette nei suoi primi discorsi, è puro intrattenimento. È solo un tentativo di ridurre a fiction perfino questo evento. Un pensiero mi sovviene dinanzi alle folle assiepate in Piazza San Pietro, gioiose o commosse che attendono la parola del papa. Penso che se una parte di quella gente è lì come altri erano alla camera ardente di un grande attore o di un monarca, perché non hanno nulla di meglio da fare e credono di esistere solo se adeguano le loro esistenze a quella di una massa, un’altra parte, lì o a casa, sente invece il bisogno, reale e profondo, di una guida spirituale.

Cos’è una guida spirituale? E cosa c’è dietro la sua versione laica che oggi va tanto di moda: l’uomo forte al comando? Nell’attuale società “incredula” in cui la modernità ci ha immersi, l’ateismo vero o presunto che sia, è sempre più diffuso. A furia di dare importanza solo alle cose materiali, denaro, consumo, successo, divertimento, sicurezza, comodità, virtualità, piacere, è venuta meno la necessità di modelli umani veri che ci aiutino a dare un senso profondo alle nostre vite (a questo servono le guide spirituali). Mentre cresce il desiderio di ricevere ordini da un capo laico, per esorcizzare l’insicurezza che ci attanaglia, per aderire ad una comoda ed omologante schiavitù, per accedere ad una libertà illusoria, per scacciare l’idea di essere assediati da nemici pronti a sopraffarci. Cose queste che derivano in massima parte proprio dalla mancanza di senso.

Siamo stati abituati a credere ciecamente che il genio umano sia in grado di risolvere ogni problema, anche quelli creati da lui stesso. Questa nuova fede ha sostituito il senso religioso della vita, ossia, secondo la sintetica definizione di William James, il credere che esista anche un ordine soprannaturale e che il nostro compito sia quello di armonizzarci con esso.

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